La struttura, in parte fuori terra, è caratterizzata da cunicoli sotterranei percorsi da binari sui quali scorrevano i carrelli metallici che trasportavano il materiale. Il calcare veniva estratto dalle falde del Monte Pellegrino, rotto in piccoli pezzi e trasportato nella fabbrica tramite carretti trainati da cavalli. Poi il calcare veniva immesso nelle fornaci alimentate con legna proveniente dal bosco della Ficuzza. Durante la cottura il calcare, consolidato in blocchi, veniva spinto con lunghe aste fino al fondo delle fornaci dove, trasformato in calce, era raccolto dai carrelli, ancora oggi visibili, e portato in superficie tramite elevatori. La fabbrica impiegava 10 adulti e 10 carusi, ogni turno di lavoro era di 8 ore e la paga era circa 3.000 lire. I macchinari, le fornaci, le vasche, i cunicoli, i pozzi e gli attrezzi degli operai sono ancora visibili.Fanno parte del complesso anche il palazzo padronale a due elevazioni, un magazzino, le stalle per i cavalli, un frantoio e un silos per i materiali inerti.

Ticket 5 euro a persona.
Gratuito per gli insegnanti.
Per prenotare contattare il t.3276678054
Oggi è possibile visitare questo luogo così suggestivo grazie agli eredi Maiorana che hanno salvatole fornaci da sicuro degrado e distruzione. Infatti con i numerosi interventi di restauro realizzati e con le iniziative finora promosse se ne assicura la conservazione, la fruizione e la valorizzazione quali testimonianze storiche di una delle attività produttive più significative della città di Palermo.
La famiglia Maiorana ha inoltre costituito l'associazione culturale “Antiche Fornaci Maiorana ETS” finalizzata in primis alla valorizzazione del suddetto complesso industriale, ma al tempo stesso con la più ampia ambizione di promuovere e valorizzare l'archeologia industriale in Sicilia.
L'Associazione nasce con l'intento di organizzare e realizzare diverse attività, anche di carattere scientifico e divulgativo, partendo dal presupposto fondamentale che l'archeologia industriale costituisce un tassello fondamentale della nostra storia, nonché un campo di indagine innovativo e necessario per la conoscenza e la comprensione di quegli importanti processi produttivi, ormai sostituiti dalle nuove tecnologie, che furono protagonisti delle nostre realtà industriali e quindi della nostra economia fino alla seconda metà del Novecento.